L’ultimo Sapiens

di Gianfranco Pacchioni

Edito da Il Mulino

Dialogano con l’autore  Monica Murano, Valeria Persichetti

Letture di Manuela Cherubini

 

L’ALBERO INTRICATO

«Cosa siamo dunque? E cosa stiamo diventando? Sono le domande alle quali Pacchioni cerca di rispondere con l’aiuto di Levi e di un approccio che, proprio perché scevro da tentazioni catastofiste, risulta tanto realistico quando inquietante»

Marco Bracconi, Robinson

 

Immaginiamo un futuro in cui sapiens supertecnologici controlleranno, con le loro intelligenze aumentate, il mondo; mentre altri sapiens desueti, saranno relegati a un ruolo marginale. Uno scenario solo fantascientifico? Oggi l’intelligenza artificiale, le neuroscienze, le nanotecnologie, la genetica modificano in modo sempre più vertiginoso il rapporto tra l’uomo e la natura. Nella storia dell’umanità sta succedendo qualcosa che potrebbe anche portare alla fine di Homo sapiens. Intrecciato ai racconti fantastici di Primo Levi ecco dipanarsi in queste pagine un altro racconto, tanto avvincente e ironico quanto inquietante: quello del nuovo ecosistema – mai visto prima – in cui vivranno i nostri discendenti. Saremo in grado di fermarci a tempo nella nostra corsa col turbocompressore verso le Colonne d’Ercole, come si chiedeva Primo Levi? Homo faber fortunae suae, dicevano i latini, l’uomo è artefice della propria sorte. Non ci resta che scoprire quale.

 

Gianfranco Pacchioni

Gianfranco Pacchioni è Prorettore alla ricerca nell’Università di Milano-Bicocca dove è stato direttore del Dipartimento di Scienza dei materiali. Per le sue ricerche ha ricevuto numerosi premi internazionali, fra cui l’Humboldt Award e la medaglia Pascal della European Academy of Sciences. Ha tra l’altro pubblicato «Idee per diventare scienziato dei materiali» (2006) e «Quanto è piccolo il mondo» (2008), entrambi con Zanichelli, e per il Mulino «Scienza, quo vadis?» (2017).



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